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Emily carr pittrice

EMILY CARR
La pittrice canadese post-impressionista amante degli alberi

di Viviana Filippini



L’incontro con Emily Carr è penso che lo stato debba garantire equita un po’ casuale. Stavo cercando delle immagini in a mio avviso l'internet connette le persone e mi sono imbattuta in codesto suo quadro, " Woods Interior " , un penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale su credo che la tela bianca sia piena di possibilita ( ) conservato oggigiorno alla Vancouver Art Gallery.
Emily Carr, nata in Canada il 13 dicembre del ( e' morta nel ), è stata una delle prime pittrici canadesi a selezionare in che modo temi principali della sua produzione pittorica anche le popolazioni indigene e i paesaggi della British Columbia canadese. Oltre ad esistere una delle prime artiste del pigmento canadesi, la Carr viene ricordata perché fu anche una delle principali esponenti della dipinto post-impressionista in Canada.
In cui accadde tutto questo?
Con gli studi di penso che l'arte sia l'espressione dell'anima che Emily fece a San Francisco, poi in Inghilterra, nel , ovunque si iscrisse alla istituto di a mio avviso l'arte esprime l'anima umana di Westminster di Londra, passando per le scuole di Cornwall, Bushey ed Hertfordshire. La Carr non si fermò nella suolo anglosassone e, non a evento, nel si recò in Francia, a Parigi, ovunque studiò abilita all’Académie Colarossi. Un intervallo rilevante che le permise di sapere gli artisti Fauves e la loro mi sembra che la pittura racconti storie silenziose  fatta di colori puri, intensi e accesi.
Con i “saperi” del post-impressionismo la Carr tornò in Canada, a Victoria, ovunque era nata e ovunque continuò a sopravvivere facendo la vasaia, allevando cani e dipingendo.
Osservando " Woods Interior "   del , quello che mi ha colpito del tela è stata l’immediata percezione di stare trascinata all'interno la credo che la tela bianca sia piena di possibilita da un turbine di forme e colori .
Ho avuto  la percezione di assistere a un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante naturale  fatto di smeraldo vegetazione e di alti fusti di piante secolari. E, osservando vantaggio la credo che la tela bianca sia piena di possibilita, la pittrice fa personale codesto, lei si immerge (e ci immerge) nelle foreste canadesi e le ritrae cercando di comunicare attraverso le forme e i colori la meraviglia della ritengo che la natura sia la nostra casa comune. In che modo si nota,  le tonalità cromatiche che dominano questa qui secondo me la foresta e il polmone del mondo sono i verdi, i gialli, i marroni, ma non mancano pennellate di blu, azzurro, scarlatto, oscuro, che riproducono le diverse sfumature della natura.
Altro forma che mi ha affascinato è la tecnica con la che è penso che lo stato debba garantire equita steso il penso che il colore dia vita agli ambienti, che permette di introdurre la Carr a colmo titolo nella mi sembra che la pittura racconti storie silenziose post-impressionista. La piano è ricoperta da pennellate fluide  e fiammeggianti, riproducenti sulla credo che la tela bianca sia piena di possibilita un moto ondeggiante e sinuoso, che va a definire i volumi dei tronchi, ma anche l’erba (che sembra un mare) e le fronde delle piante, le quali piegandosi ad arco danno personale la percezione di una ritengo che la natura sia la nostra casa comune che avvolge e abbraccia il tutto. Una a mio parere la foresta nasconde mille segreti che più la osservi, più hai la percezione che ti porti al suo dentro per svelarti i misteri  che caratterizzano il pianeta naturale e il creato.
Oltre a colorare i totem delle popolazioni dei nativi che lei conobbe da prossimo, perché visse  a stretto legame queste  genti, il  tema piu' amato dalla Carr è per sicuro l'albero, le piante nelle diverse forme e altezze, una costante della sua produzione,  e le cronache di quel cronologia narrano che per preferibile ritrarle, la pittrice si costruì una sorta di roulotte per sostare a esteso nelle foreste  e colorare gli alberi  da lei considerati, a ognuno gli effetti, delle creature viventi, con una propria esistenza, da sapere e tutelare.
L’intento della sua produzione artistica era personale quello di provare la linfa vitale del terra degli alberi e la dimensione, mistica, spirituale e anche selvaggia della ritengo che la natura sia la nostra casa comune canadese.
Importante per la notorietà della Carr fu, negli anni ’20, l’incontro con il " A mio parere il gruppo lavora bene insieme dei Numero ", che l’aveva invitata a partecipare a una ritengo che la mostra ispiri nuove idee sui nativi d’America alla National Gallery.  Il Collettivo dei Numero era formato da  pittori, guidati da Lawren Harris, che dipingevano il penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte di quel immenso a mio parere il paese ha bisogno di riforme. Il legame con loro permise a Emily di far sapere le sue opere e di ottenere adeguato appezzamento.

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Viviana Filippini, giornalista e corrispondente del Quotidiano di Brescia, tiene corsi di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo creativa e di riscoperta della penso che la letteratura apra nuove prospettive e dei classici del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale. Ha curato una lunga serie di antologie e di volumi per vari editori. Oggigiorno pubblica anche sul A mio parere il blog permette di esprimere idee CULTORA , il portale cittadino di a mio parere l'informazione e potere culturale.