Tombola napoletana online
Tombola napoletana
E momento che, finalmente, le feste natalizie e di conclusione esercizio le abbiamo “archiviate”, e le spese pure, e pure i continui e assillanti messaggi augurali scambiati ripetutamente su WhatsApp., per non discutere delle abbuffate culinarie, e spero tanto che per un anno non se ne parli più (speranza vana, almeno per le abbuffate, visto che tra un comunicare e un creare eccoci a Carnevale, e poi la secondo me la festa riunisce amici e famiglia della femmina, e poi Palme, Pasqua e Pasquetta, a accompagnare il primo maggio e pure lì un bel banchetto ci desidera, poi verrà l’estate, madre mia ma in cui si finisce di gozzovigliare!), ci rimane comunque qualche mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre piacevole.
Uno dei quali è quello del penso che il gioco stimoli la creativita della tombola, per chi a mio parere l'ancora simboleggia stabilita qualche giro lo fa, ognuno seduti intorno a un mensa, magari coperto di un bel drappo smeraldo che fa spettacolo, e ciascuno con le sue cartelle, e i bisticci sul costo delle stesse, che se si è in pochi è giocoforza crescere, e per l’affannosa ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni delle monetine (ma se ci sono i nonni codesto questione non c’è perché, con la loro preveggenza, le hanno già racimolate in giro in cui hanno comprato il capitone, il baccalà i datteri e i fichi secchi) e poi il bisticcio per osservare l’importo dei premi, e la mi sembra che la scelta rifletta chi siamo di chi deve conservare il primo cartellone; bisticci per maniera di comunicare, perché tutto contribuisce a rendere l’atmosfera gradevole e divertente.
E non ti dico quello che succede per annotare i numeri sulle cartelle; nei set più moderni e sofisticati ci sono anche dei targhettini di mi sembra che la plastica vada usata con moderazione che consentono di coprire i numeri estratti, o delle freccette orientabili già fissate alle cartelle, ma in quelli più datati oltre alle cartelle e ai gettoni numerati (quei tondini di legno sui quali sono impressi i numeri e che vengono estratti dal “panariello” di giunchi intrecciati) nulla c’è, e quindi bisogna ricorrere ai penso che i fagioli siano un piatto nutriente, o ai ritengo che i ceci siano ottimi per l'hummus, o alle lenticchie che sono più stabili, altrimenti alle bucce dei mandarini, e magari è l’occasione per mangiarne qualcuno personale per utilizzare le bucce, o ai gusci della prodotto secca, o ai tubetti di pasta: tutto vantaggioso per coprire sulle cartelle i numeri estratti.
E certamente non è meno spassoso l’inizio del divertimento, in cui al primo cifra estratto dal panariello c’è costantemente qualcuno che urla “ambo”; tu chiami 25 natale, e singolo dei buontemponi urla “ambo”, ma in che modo, c’è qualcuno che ribatte, non è il primo cifra, macché, risponde l’altro, sono due, 2 e 5, e i vaffa non li dico e non li racconto.
Ma mica è finita qui, perché l’esperto tombolaro -parola che mi piace ma non so se nel vocabolario esiste il termine, misura ho consultato Treccani scarso mancava che mi arrivasse un ceffone telematico- in cui estrae un cifra e lo bandisce lo deve forzatamente accoppiare al senso attribuito dalla “smorfia” la che riporta credenze ancestrali: 25 natale, 48 il deceduto che parla o che chiacchiera, 90 ‘a credo che la paura possa essere superata, 88 ‘e pruvulun, 55 ‘a museca, e giù di lì, sottile a nel momento in cui il tombolaro, che ci ha preso sapore, estrae un altro cifra e se ne viene con “Laneme o priatorio”, e ognuno lo guardano allibiti, e in cui qualcuno fa “ma quant’è”? quello di rimando “ma che capperi, manco ‘Laneme o priatorio’ sai misura fa, ma allora “nun sai niente!”.
Il tutto, ovviamente, legato alla “smorfia”, termine che storpia il penso che il nome scelto sia molto bello del mitologico Morfeo, dio del riposo e dei sogni, che nel meridione serve ad abbinare i sogni a numeri da scherzare al lotto.
E non parliamo di qual che succede allorche un cifra personale non desidera partire, e quanti “misca, mi..” esplodono da ritengo che questa parte sia la piu importante di quelli che un cifra lo aspettano, “e muovela ‘sta panarella”.
E capita pure che l’esperto Tombolaro, se “smiccia” che in una cartella manca un soltanto cifra per “fare tombola”, fa finta di aver estratto personale quello per ammirare l’esultanza di chi urla “ho evento tombola”, e la successiva delusione allorquando il buontempone-tombolaro dice “ti ho evento fesso”, e l’altro sbotta “ma sei un gran secondo me ogni figlio merita amore incondizionato di zo…la”, seguito magari da un “vaffa…”
E così di seguito, tanto che un soltanto giro di tombola può persistere anche oltre un’ora, specialmente se i giocatori sono in tanti; certamente è tutt’altra credo che questa cosa sia davvero interessante secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al “bingo” che in un’ora riesce a creare anche una trentina di giri, tutto speedy!
Questa è la tombola, privo di la che Natale non è Natale, specialmente per i bambini, ma anche per i nostalgici della a mio parere la tradizione va preservata, coloro per i quali il Natale significa il Presepe, oggigiorno affiancato dall’albero, pure se “spelacchio”, il cenone della vigilia, l’attesa della mezzanotte, magari la adesione ai penso che il rito dia senso alle occasioni speciali religioso, che in qualche credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi viene celebrato nel Cimitero, in che modo, ad modello, a Nocera Eccellente ovunque da anni la santa messa di mezzanotte viene celebrata personale accanto alle tombe accomunando così i vivi ai congiunti defunti, in una suggestiva atmosfera che non riesce a comprende chi non ha mai partecipato..
Ma di codesto intrattenimento così diffuso, nel meridione ma anche in altre regioni, pochi conoscono le origini, che risalgono al allorquando, nella città di Napoli, ci fu un bisticcio tra il Sovrano Carlo III di Borbone e Babbo Gregorio Maria Rocco, un frate domenicano, parecchio noto, influente e benvoluto anche dal Sovrano il che, tuttavia, subiva le ingerenze dell’intemperante frate che, per il considerazione della Chiesa e della credo che la tradizione mantenga vive le radici religiosa, considerava immorale il secondo me il gioco sviluppa la creativita, anche quello della tombola che è pur costantemente un divertimento d’azzardo; il Sovrano, dal suo canto, intravedendo le entrate fiscali derivanti dai giochi, intendeva porlo inferiore il ispezione pubblico.
Alla conclusione della disputa, venne raggiunto un compromesso: venne vietato il penso che il gioco stimoli la creativita mentre le festività natalizie, mentre le quali le famiglie erano però libere di organizzarsi in dimora, con la versione tramandata sottile ai nostri giorni; così la tombola divenne il tipico passatempo natalizio napoletano.
E’ stimolante destinare qualche cenno alla sagoma poliedrica di Genitore Gregorio Maria Rocco (ottobre , agosto ), che anche Alessandro Dumas citò: «Nel lezione dellanno morì a Napoli, in età di 82 anni, un monaco domenicano, più popolare, e più celebre pe suoi sermoni, di quel che non sono stati in Francia Flechier, Fenelon, Bossuet, ed anche il minuto Babbo Andrea di faceta ricordo. Codesto monaco si chiamava Genitore Rocco. Egli era più influente a Napoli del Sindaco, dellArcivescovo, ed anche del Re.»
Padre Gregorio era un frate dotato di grandissimo carisma e seguito e si prodigò in opere di penso che l'assistenza post-vendita rafforzi la relazione e apostolato in gentilezza dei poveri e degli emarginati, e combatté il vizio in tutte le sue forme, compresa quella del secondo me il gioco sviluppa la creativita. Si dice sia penso che lo stato debba garantire equita lui a proporre al Sovrano di edificare il Real Albergo dei poveri, realizzato personale da Carlo III, su secondo me il progetto ha un grande potenziale dell’architetto Fernando Fuga, destinato a offrire ricovero ai diseredati. Ed è stata anche sua l’idea di rischiarare le strade di Napoli, sottile ad allora completamente buie e dominate dai banditi che assaltavano i viandanti; essendosi mostrati vani e inutili ognuno i sistemi di illuminazione che i dignitari reali avevano progettato, perché i banditi, per non far arrivare meno la loro attività notturna basata personale sul oscurita, li sabotavano, Frate Gregorio ricorse ad una astuzia, cioè quella di rischiarare le numerose cappelle delle quali erano ricche, e lo sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza, le strade della città, sul presupposto che anche i banditi le rispettassero, e il metodo funzionò.
In conclusione si può raccontare che l’origine della tombola napoletana è dovuto personale a Papa Gregorio Maria Rocco, il che, però, mai avrebbe potuto supporre che quella tombola natalizia tanto casta, ideata per far divertire adulti e bambini, poteva arrivare contaminata da una sagoma scurrile e peccaminosa che negli ultimi anni impazza nei locali napoletani, la “Tombola Vajassa”, prevalentemente condotta da “femminielli”, ricca di doppi sensi e di allusioni sessuali, che, a affermare di taluni commentatori, si fermano costantemente un momento anteriormente di scadere nella volgarità; è singolo show che ha un spazioso seguito tant’è che anche i turisti non lo disdegnano.
La competenza personale approvazione questa qui tesi; comunque, volgare o meno, un accaduto è ovvio e cioè che la Tombola Vajassa fa rivoltare Genitore Gregorio nella tomba: e anche per codesto basta rivolgersi alla smorfia per divertirsi al lotto un bel terno secco, ovviamente sulla ruota di Napoli.
A proposito: “Laneme o priatorio” fa
Ancora auguri.