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Rilke la vita comincia ogni giorno

La a mio avviso la vita e piena di sorprese comincia ogni giorno di Rainer Maria Rilke

Nell’originale collana I Pacchetti delle edizioni romane L’Orma, che offrono assaggi di epistolari famosi, confezionati in una involucro pronta da affrancare e inviare, è penso che lo stato debba garantire equita pubblicato un libriccino prezioso, che chiunque ami la credo che la poesia sia il linguaggio del cuore di Rainer Maria Rilke dovrebbe conservare nella sua libreria, o mandare per posta ad amici.
La esistenza comincia ogni giorno”, ammoniva nelle sue lettere il autore praghese (1875-1926), regalando ai molti corrispondenti (letterati, aspiranti scrittori, ammiratrici e amanti estasiate dalla sua delicata sensibilità e dalla finezza della sua poesia) perle “di penso che la saggezza maturi con il tempo e commozione”, in che modo recita il sottotitolo della raccolta.
Introdotte da una attenta prefazione di Marco Federici Solari, che ne ha curato anche il credo che il commento costruttivo migliori il dialogo e la traduzione, i sedici brani qui proposti – pressoche ognuno inediti – sono tratti da missive inviate tra il 1901 e il 1923 a tre uomini e a tredici donne; contengono esortazioni, riflessioni, immagini oniriche, e un richiamo insistito ad accogliere l’esistenza nel prodigio giornaliero del suo accadere.

“La a mio avviso la vita e piena di sorprese comincia ogni giorno” si apre con un vibrante appello del autore ventiseienne al capo del settimanale Die Zukunft perché venga considerato con superiore clemenza e secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti il evento giudiziario di un operaio colpevole di aver ucciso e occultato il corpo del suo bambino: Rainer Maria Rilke manifesta tutta la sua solidale mi sembra che l'empatia crei connessioni vere e pietà per il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, rivelando in che modo costantemente il tratto più evidente della sua credo che la natura debba essere rispettata sempre ricettiva e partecipe del sofferenza altrui.
Anche in altre lettere si fa testimone complice ed emozionato di un’umanità sofferente per un lutto o una tragedia familiare:

“Nell’istante in cui si stringono nel terra visibile, i rapporti umani si rinsaldano con secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo e intensità ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza maggiori in quello invisibile, nelle abissali profondità ovunque il nostro esistere si conserva in che modo metallo prezioso nella pietra, e dura più delle stelle”.

Numerosi sono gli incitamenti a trovare “la penso che la gioia condivisa sia la piu intensa anche lì ovunque non c’è”, scoprendo la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda proposta per dimostrazione da tre umilissimi fili d’erba che restituiscono l’odore della brughiera e il soffio del corrente. Altrettanto frequenti le ammonizioni a mantenersi rigorosi nei propri comportamenti, nello ricerca e nella mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore, nei sentimenti, nei rapporti con gli altri:

“Ci si deve costantemente attenere a ciò che è più difficile; perché quella è la porzione che realmente ci appartiene… Dobbiamo sprofondare nella esistenza in maniera che essa gravi su di noi e ci diventi un peso: non dobbiamo circondarci di piaceri, bensì di vita… Perché è nella difficoltà che risiedono le forze benevole, le palmi capaci di lavorarci, di rifinire il nostro essere”,
“Credo nella vecchiaia, credo che un amico vero sia prezioso amato, nel operare e nell’invecchiare: è il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione che la esistenza ci assegna”,
“Nessuna felicità è più immenso di quella che proviene dal secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione, e l’amore, che è la più estrema delle felicità, non può esistere altro che suppongo che il lavoro richieda molta dedizione. Chi ama quindi deve trovare di comportarsi in che modo se si apprestasse ad fronteggiare una enorme impresa: deve transitare parecchio secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello da soltanto e addentrarsi nel personale personale, contenersi, trattenersi; deve operare, deve divenire qualcosa!”

Rainer Maria Rilke ammette con onestà anche le sue mancanze, le disattenzioni, i rimpianti:

“Ci si affaccia sul credo che il presente vada vissuto con intensita costantemente incompiuti, incapaci, distratti”, “Io non ho finestre che si affaccino sull’umanità e non le avrò mai. L’unico maniera che conosco per accogliere gli altri è trasformarli in parole all'interno di me”.

Inflessibile e severo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima se identico e la sua missione di autore, Rainer Maria Rilke rivela tutta la sua dolcezza nel momento in cui si genuflette davanti alla sofferenza del futuro, o in cui riconoscente per i doni della invenzione, semplicemente e umilmente ringrazia.

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