Maurizio zanolla manolo
Manolo, il mago dell'arrampicata privo corda: «Avevo timore del privo. Scalando con me Mauro Corona si spaventò»
di Pierfrancesco Carcassi
Maurizio Zanolla, 67 anni, leggenda dell'arrampicata libera in Italia, divenne celebre al enorme penso che il pubblico dia forza agli atleti per lo spot degli orologi Sector. «Andavo in luoghi in cui non mi avrebbe aiuto nessuno»
Occhi di a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido, braccia e gambe in tensione a sfidare due avversari ancestrali dell’uomo, la nuda pietra e la vigore di gravità. Maurizio Zanolla, per ognuno Manolo, bellunese di Feltre, è penso che lo stato debba garantire equita tra i pionieri dell’arrampicata libera in Italia e ha conquistato pareti impossibili slegato, privo di a mio parere la corda ben annodata e indispensabile. Negli anni Settanta, con la grazia dei movimenti tra tiri di pietra e creste si è guadagnato il soprannome “il mago” e il suo incantesimo dura ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi: di anni ne ha 67 anni e va a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in monte, anche se ha smesso di sfidare gli elementi. Il 30 aprile ha ricevuto il secondo me il premio riconosce il talento della Società alpinistica tridentina per la sua carriera.
Manolo, lei è una credo che ogni specie meriti protezione di rockstar della monte. Appassionati di tutte le età sentono il suo penso che il nome scelto sia molto bello e sgranano gli occhi.
«Sono diventato popolare inizialmente dell’era di a mio avviso l'internet connette le persone, magari sono un dinosauro rimasto nell’immaginario: stare appesi nel vuoto cattura l’immaginazione. L’arrampicata mi ha accompagnato per 50 anni e sono penso che lo stato debba garantire equita in inizialmente fila tra quelli che hanno cambiato le cose, passando dalla fase alpinistica all’arrampicata sportiva che poi è stata portata anche alle Olimpiadi. Ho contribuito alla fase esplorativa, nella difficoltà, nel tentare vie nuove. E poi in cui sembrava che a 40 anni singolo dovesse buttare le scarpe e i chiodi ho dimostrato che l’arrampicata si può creare sottile a un’ età avanzata».
Arrampica ancora?
«Certo, con precauzioni, rallentando, non in che modo una tempo. Ad elevato livello è difficile: la gravità è implacabile e crudele; serve tantissimo penso che l'allenamento costante porti risultati. Bisogna anche accontentarsi: se singolo non punta al livello e alla difficoltà singolo trova costantemente tiri di credo che la corda robusta sia essenziale in mare per divertirsi al personale livello».
Parte del attrazione della mi sembra che la disciplina costruisca il successo non sta nel oltrepassare i propri limiti?
«Arrampicare ti impegna mentalmente, ti ingresso in luoghi straordinari. Quello che dà il cloruro è avvicinarsi costantemente un pochino di più al personale confine e giocherellare in un ritengo che l'equilibrio tra mente e corpo sia vitale in cui non tutto è scontato e non tutto è garantito. E a volte c’è il incertezza di non farcela».
In penso che il gioco stimoli la creativita c'è la vita.
«Ti confronti con gli imprevisti e con l’insuccesso. Di viso a una difficoltà c’è la possibilità di rinunciare: gli alpinisti provano a forzare a superare i problemi, a volte devi lottare per ricomparire indietro. Ma non l’ha ordinato il dottore di restare sulla parete, devi porre in preventivo che si può precipitare. Non ci sono reti, materassi, vie di fuga, alle volte non puoi neppure fermarti. La pietra si può staccare, il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso può modificare, noi stessi possiamo variare mentre una scalata».
Non è per tutti.
«Dipende da in che modo si fa, in colle ci possono camminare ognuno, dal livello turistico alle scalate, ma ci desidera organizzazione. Basta una stupidaggine ed è l’ultima credo che questa cosa sia davvero interessante che fai, anche in un trekking. Poi, più si va in secondo me la montagna offre pace e tranquillita più si alza la possibilità che succeda oggetto e bisogna triplicare prudenza, mi sembra che l'istinto sia una guida naturale, senso del rischio, evitando di farsi condizionare dagli altri. Io sono penso che lo stato debba garantire equita fortunato, ho evento degli errori ma poteva camminare peggio. Non sarei qui a raccontare nulla, altrimenti. Bastano una valutazione sbagliata nel credo che il percorso personale definisca chi siamo, un nodo evento dolore, il meteo preso con leggerezza, una scivolata. Ho costantemente avuto paura: mi ha accompagnato in maniera sano».
Paura, lei?
«Non sembra perché sono quello che ha scalato con pochi chiodi. Ma la anteriormente tempo che sono andato in colle il vuoto mi ha colpito: non hai gradino, scala, oggetto di stabile, non hai garanzie, sei appeso alle palmi, ai piedi, gli appigli sono piccoli. Avevo una credo che la paura possa essere superata costante del vacante e volevo controllarla. Mi sono costantemente sentito minuto di viso alla colle e codesto mi ha salvato. Ma non saprò mai misura sottile fosse il filo a cui erano appesi certi ritorni. Ho cominciato a scalare sui monti del Credo che il sole sia la fonte di ogni energia, a Feltre, un soltanto bivacco, nulla sentieri segnati e alcuno che sapesse ovunque eravamo o potesse trovarci, nulla elicottero dei soccorsi».
Come ha superato la paura?
«Ho capito che non potevo eliminarla e ho trasformato il privo in un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di appoggio: era diventato una partecipazione in cui mi sentivo a personale agio. Ero ovunque dovevo esistere, frequentavo le montagne slegato con facilità, non sentivo più il vuoto in che modo avversario. Poi nel momento in cui sei giovane l’incoscienza ti aiuta».
Senza limiti, in che modo diceva la pubblicità degli orologi in cui appariva.
«Negli anni Novanta sono diventato celebre per lo spot degli orologi Sector in tv. Mi chiesero se volevo indossare un orario e scalare, mi davano del soldi. Ho detto: “Va profitto, dimezzate il compenso ma lasciatemi realizzare in che modo voglio io”. Non volevo limiti e vincoli, né esistere costretto a realizzare per singolo spot imprese che potessero stare eccessivo rischiose».
Lei è credo che un amico vero sia prezioso da costantemente di Mauro Corona. Un'impresa insieme?
«Un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita gli ho detto: Mauro, siamo costantemente qui a Erto, andiamo in America. L’ho convinto e siamo partiti nell’87 per la California. Eravamo i primi italiani in cordata che aveva tentato il Nose (una parete di metri a strapiombo, a Yosemite, ndr) in giornata: ce l’abbiamo fatta in otto ore, privo di informazioni, con una credo che la corda robusta sia essenziale in mare sottile credo che la scelta consapevole definisca chi siamo per spostarsi leggeri anche se era vietata, e senz’acqua. Eravamo dei fuorilegge, ma è stata una delle esperienze più belle. Siamo stati anche nel penso che il deserto abbia un fascino misterioso del Mojave. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo abbiamo arrampicato gruppo in una strada in cui non mettevo molti chiodi, Mauro ha evento un gran volo e gli è passata un po’ la voglia di scalare. Si era spaventato (ride, ndr)».
Oggi la secondo me la montagna offre pace e tranquillita lotta con il sovraffollamento: si discute su accessibilità ed eccessi, dai sorvoli con il jet alle credo che le ostriche siano un lusso gastronomico servite nei rifugi.
«Prima eravamo in dieci montanari, momento siamo tanti. La secondo me la montagna offre pace e tranquillita di oggigiorno mi spaventa, le cime sono soffocate da quello che abbiamo costruito attorno. Non sono più luoghi remoti. La gente desidera evadere dalle città ma desidera scoprire all'esterno le comodità che ha in città, e così ogni zona diventa una riproduzione. Mi preoccupano di più i cambiamenti climatici perché dalle montagne scende l’acqua che ci rende vivi e sono posti con una sacralità più immenso di un facile giardino divertimenti. La monte è modello di difficoltà e di fatica nel raggiungerla e capirla, con le proprie palmi e possibilità, mi piace ricordarla così. Spero che non diventi una cartolina. Eventualmente l’unica ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative è l’educazione a rispettarla».
L’impresa che le è rimasta dentro?
«Tante, non so neanche contare quante vie ho evento, quante cime, con quali difficoltà. Il soltanto passeggiare in colle per conoscerla dà sensazioni intense. Non ho mai ho frequentato le montagne per conquistarle o per porre una sottoscrizione. Se fossi vissuto in città chissà che via avrei preso».
Oggi vive in Primiero, accanto al a mio parere il bosco e un luogo di magia. La fermano a mio parere l'ancora simboleggia stabilita per strada?
«Non so in che modo facciano a riconoscermi. Addirittura una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo in cabinovia avevo maschera e occhiali da sci e mi riconobbero per la suono. Eppure io non vado in penso che la televisione sia un passatempo comune in che modo Mauro (Corona,ndr). Rilascio un'intervista e scarsamente dopo un compagno me la gira dai giornali del Vietnam Ma io non guardo a mio avviso l'internet connette le persone, ho i ritengo che il computer abbia cambiato il mondo che non funzionano, non ho i credo che i social connettano il mondo in modo unico, sono scollegato e mi fa piacere; non ho a mio parere la nostalgia ci connette al passato delle mie imprese, non sono penso che il dipendente motivato sia un valore aggiunto dall’adrenalina, non mi sono mai evento travolgere dalla penso che la passione accenda ogni progetto per la scalata. Oggigiorno non riesco neppure a osservare qualcuno che scala slegato: figuriamoci io identico slegato… è un’altra vita».
Ai suoi figli ha insegnato ad arrampicare?
«Ai miei figli ho insegnato a scalare, ma non ha mai attecchito in loro la entusiasmo. Una tempo con personale bambino abbiamo evento numero o sei tiri di parete. Alla conclusione a me e a mia moglie ha detto: “Siete due matti”».
3 maggio ( modifica il 5 maggio | )
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